Libertà, Corso della

Tipologia Oggetto
Corso della Libertà, 1955 - 1970
Corso della Libertà, 1955 - 1970

Indicazioni sul soggetto

Verso la fine degli anni Cinquanta viene tombato il tratto centrale del Rio, che tagliava a metà la città collegando il lago Inferiore a quello Superiore, e sopra di esso sorge una nuova arteria cittadina aperta al traffico.

Accesa è la discussione tra le autorità preposte riguardo al nome da utilizzare per la nuova via.

L'8 dicembre del 1958 l'Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di Guerra, sezione di Mantova, scrive al Sindaco: "Sta per essere aperta al traffico la nuova bellissima arteria cittadina fra Piazza Felice Cavallotti e Piazza Martiri di Belfiore e ritengo che non possa dispiacere alla S.V. l'avere segnalazioni sul nome da attribuire alla suddetta".
La lettera prosegue indicando come possibili odonimi via della Vittoria, via Vittorio Veneto o via IV Novembre, "denominazioni che hanno, tutte e tre, il medesimo contenuto di valori morali e spirituali", e segnalando la preferenza per il nome IV Novembre, particolarmente adatto a essere affiancato a quello dei Martiri di Belfiore, in quanto vittoria che "ha chiuso fulgidamente il libro d'oro del nostro Risorgimento".

In una seduta di Giunta del 17 febbraio 1959 si analizzano i pareri esposti dalla Commissione per la Toponomastica, la quale rileva che "la denominazione di Corso Italia per la arteria del nuovo Centro Cittadino è piaciuta a tutti"; siccome però dai Consiglieri del Gruppo Comunista viene rilevato che tale denominazione è legata a ricordi piuttosto sgradevoli per la città, il Presidente ritiene di poter superare la difficoltà intitolando la nuova Via alla Costituzione.
Le risposte dei consiglieri sono molteplici e variegate (corso Europa, Unità d'Italia, Indipendenza, Bonomi...), c'è anche chi propone di utilizzare un nome non legato a vicende politiche, "che possa rimanere anche per mille anni".
Stante l'inconciliabilità delle posizioni, la seduta viene rinviata.

Il 16 aprile successivo la Giunta si riunisce nuovamente e il Presidente propone un nuovo nome per la neonata strada: via della Libertà, "o meglio Corso della Libertà". Alcuni Consiglieri, come Nicolini e Bottoli, ritengono sia più corretto attenersi alle proposte della Commissione e ai desideri dell'opinione pubblica e mantenersi pertanto sui binari di corso Italia.
Il Presidente "dichiara auspicabile che la soluzione da Lui proposta possa trovare l'unanimità dei consensi".
Non potendo essere raggiunta una decisione definitiva, si procede alla votazione: la proposta viene approvata a maggioranza di voti espressi per alzata e seduta, 19 favorevoli contro 12 contrari.


 

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