Leoni don Eugenio, Piazza
Tipologia Oggetto
Indicazioni sul soggetto
- Costanzo Ciano, padre di Galeazzo, muore in provincia di Lucca nel giugno del 1939.
Solo un mese più tardi il Podestà di Mantova, "ritenuto di onorare la memoria dell'eroe delle imprese di Cortellazzo e di Buccari, Medaglia d'Oro Costanzo Ciano spentosi il 26 giugno p.p.; veduta la legge del 23 giugno p.p n. 1188; udita la Consulta nell'adunanza del 7 corrente si è espressa alla unanimità in senso favorevole" delibera di intitolare al nome di Costanzo Ciano la piazza antistante la stazione dei treni.
Il 25 gennaio del 1940 il Prefetto fa sapere al Podestà che il Ministero dell'Interno e dell'Educazione Nazionale hanno approvato il mutamento della denominazione.
Due anni più tardi, il 3 agosto del 1943 il Prefetto scrive una circolare a Podestà e Commissari Prefettizi, pregandoli "di provvedere con urgenza a sostituire le denominazioni delle vie e piazze che ricordino in qualunque modo il cessato regime fascista", cosa che avviene due settimane più tardi attraverso una delibera che stabilisce di restituire a piazza Ciano il nome di piazza della Stazione.
Caduto il regime, la Giunta Municipale si riunisce per la prima volta il 4 maggio 1945, guidata dal Sindaco Carlo Camerlenghi, che pone in trattazione l'oggetto di discussione Toponomastica: la Giunta Municipale, "ritenuta la necessità di iniziare d'urgenza il cambiamento della denominazione di alcune vie e piazze della città attualmente intitolate a nomi non più consoni al risorgere della nuova era di libertà e di giustizia", delibera di intitolare piazza Costanzo Ciano alla memoria di Don Eugenio Leoni, "popolare sacerdote di San Simone, purissima innocente vittima della rabbia teutonica nelle tristi giornate dell'invasione nemica, fucilato a Mantova l'11 settembre 1943".
Tre settimane più tardi la Prefettura scrive al Sindaco, su richiesta di un Comitato Cittadino appositamente formatosi, pregandolo di intitolare via Fernelli al nome di Don Leoni, e non già piazza Ciano.
La Giunta Municipale fa però presente che la delibera è già stata resa esecutiva e che non intende "cancellare da una via cittadina il glorioso nome del martire del Risorgimento Domenico Fernelli", decidendo di non adottare alcun provvedimento in merito alla proposta predetta.