Isabella d'Este, Via
Tipologia Oggetto
Indicazioni sul soggetto
- "Considerato che, mentre in Africa orientale le nostre gloriose legioni stanno vittoriosamente combattendo, servendo l'Italia e la civiltà, si rende doveroso ricordare i pionieri dell'azione italiana nelle lontane ambe africane".
Così si apre la delibera del 25 aprile 1936 con la quale il Podestà di Mantova chiede l'approvazione ad apportare alla toponomastica cittadina alcune modifiche. Tra queste figura l'intitolazione della allora via Bacchio all'esploratore Maurizio Sacchi, "nato a Sampierdarena da patriota mantovano, morto in Abissinia nel 1897".
Il 23 ottobre successivo il Podestà invia una nota agli Uffici Demografici del Comune, specificando che la deliberazione è stata approvata dal Ministero dell'Educazione Nazionale e che le nuove denominazioni sono da ritenersi definitivamente in vigore allo scoccare della mezzanotte del 28 ottobre 1936.
L'iniziativa raccoglie il plauso di alcuni cittadini legati al defunto esploratore: il 26 ottobre Maria Sacchi, sorella di Maurizio, scrive "con grato animo" al Podestà, venuta tardivamente a sapere tramite la lettura della Voce di Mantova della nuova intestazione della via cittadina. A questa missiva segue il 29 ottobre quella commossa del fratello, ing. Michelangelo Sacchi, che ricorda come egli si trovasse in Congo Belga "per lavori ferroviari" mentre Maurizio era in missione a Zanzibar. Infine, il 2 dicembre del 1936 è Gina Sacchi, moglie di Attilio Sacchi (altro fratello del defunto), che scrive al Podestà a nome del marito - temporaneamente assente perché in Argentina - esprimendo i più sentiti ringraziamenti per quanto avvenuto.
Dai verbali della Commissione Consultiva per la Toponomastica, riunitasi più volte nell'autunno del 1953, si rileva la proposta di Intitolare alla marchesa Isabella D'Este via Maurizio Sacchi, con una nota tra parentesi che specifica: "resta via Achille Sacchi e si tien conto che a Maurizio Sacchi è intitolata una scuola".
Con delibera del Consiglio Comunale primo luglio 1955 la proposta prende definitivamente attuazione; nasce così ufficialmente via Isabella D'Este.