Gramsci Antonio, Piazzale
Tipologia Oggetto
Indicazioni sul soggetto
- Il 17 dicembre del 1946 il Consiglio Comunale si riunisce in seduta straordinaria per discutere l'oggetto Intitolazione di una strada al martire Antonio Gramsci.
Il Consigliere Carlo Camerlenghi prende per primo la parola e spiega che "la precedente Amministrazione, prima di chiudere i suoi lavori aveva deciso di accogliere la più significativa fra le numerose richieste pervenute da più parti per l'intestazione di vie cittadine a nomi cari alla popolazione".
Prosegue pregando il Consiglio di intestare una via al nome di Antonio Gramsci, "Martire e figlio del proletariato italiano", proponendo di dare mandato alla Giunta affinché scelga la via ritenuta più adatta all'occasione.
La proposta, come prevedibile, accende una pacata ma viva discussione tra i vari Consiglieri; tra questi, Nicolini propone quindi la nomina di una Commissione a cui dare il mandato di studiare una revisione della toponomastica cittadina.
Il Consigliere Dugoni "fa presente che il dibattito sostanzialmente si aggira su questo problema: c'è un nuovo regime che è sorto in Italia, c'è la Repubblica e non vi sono ancora vie nella città di Mantova che la onorino, mentre vi sono nomi cari all'ex casa regnante".
Il Presidente, il Sindaco Giuseppe Rea, mette ai voti per alzata di mano e seduta "la proposta di demandare la scelta di una via da intestare al Martire Antonio Gramsci alla Giunta Municipale, riferendone poscia al Consiglio, e di incaricare l'attuale Commissione per la revisione della toponomastica".
La proposta viene approvata all'unanimità.
La decisione ufficiale, a seguito delle proposte della Commissione, viene presa con deliberazione del primo luglio 1955, avente per oggetto Denominazione di nuove vie e piazze e variazione di toponimi cittadini, con la quale il Consiglio Comunale delibera modificare il nome di piazzale Piave in quello di piazzale Antonio Gramsci (nonostante la proposta del Consigliere Olivieri di intitolarlo a Tazio Nuvolari).