Parilla Angelo, viale

Tipologia Oggetto
Lettera di Antonio Parilla al Podestà di Mantova
Lettera di Antonio Parilla al Podestà di Mantova

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In una lettera indirizzata al Podestà di Mantova, Antonio Parilla, fratello di Angelo, medaglia d'Oro morto in combattimento il 28 ottobre 1918, scrive affinché "vogliate esaudire un desiderio legittimo dei miei vecchi genitori che hanno dato alla Patria un figlio, ed alla Storia un eroe", dedicando ad Angelo una via della città. 

Il 19 marzo 1923, alcuni anni dopo la morte di Angelo Parilla, in una seduta della Commissione Consultiva per il cambiamento e denominazione delle vie di Mantova, si propone di cambiare il nome di via Saponaia (attualmente via Attilio Mori) in via Angelo Parilla, "affinché la gioventù nostra ricordi un fulgido eroe della nostra recente guerra e ne tragga esempio ed incitamento ad amare e servire la patria anche col prezzo del sangue". A tale proposta non fu mai dato seguito.

L'11 giugno 1934 Antonio Parilla scrive di nuovo al Podestà affinché venga dedicata una strada al fratello, le cui "spoglie gloriose riposano nel cimitero di Mantova, di questa Mantova che egli adorava come la sua città natale". Alla richiesta allega anche "un articolo scritto su un giornale dal suo professore B. Castaro, un pro-memoria della mia famiglia ed una lettera autografa [...] del mio eroico fratello". 

Il 12 giugno 1936, il Prefetto chiede al Podestà di accogliere la richiesta di Antonio Parilla. Il Podestà risponde l'8 luglio, informando il Prefetto di aver già comunicato l'intenzione alla Commissione Toponomastica, la quale "ha espresso l'avviso che le vie cittadine siano intestate a persone di famiglie mantovane. Il Parilla, pur essendo degno di ogni onore e riverenza per il suo eroismo (il comune ha deliberato recentemente l'acquisto di un busto raffigurante l'eroico giovanetto) non appartiene a famiglia mantovana. Difatti risulta nato a Longobuco (provincia di Cosenza), emigrato in questo Comune il 15 luglio 1916; morì in combattimento il 18 ottobre (sic) 1918; la sua famiglia emigrò per Milano nel settembre 1930 lasciando a Mantova soltanto il fratello Antonio, che vi risiede tuttora". Il 14 luglio, il Podestà comunica le stesse motivazioni ad Antonio Parilla. 

Due anni dopo, il 15 dicembre 1938, Antonio Parilla scrive ancora al Podestà, inoltrando di nuovo la richiesta di intitolare una via al fratello caduto in guerra. Il Podestà risponde il 18 gennaio 1939, dicendo che al momento non è possibile esaudire il suo desiderio, ma che non appena sorgeranno nuovi quartieri sicuramente si ricorderanno di dedicare una via ad Angelo Parilla.

Il 24 aprile 1940 il Vice Podestà assicura ad Antonio Parilla che "in occasione della prossima revisione dello stradario una via sarà intitolata alla medaglia d'oro Angelo Parilla".

Il 12 novembre 1942 Antonio Parilla torna a scrivere al Podestà di Mantova: "mi fu sempre promesso che alla prima occasione si sarebbe provveduto, perché era doveroso per il Comune di Mantova ricordare questo giovinetto eroe che a soli 19 anni al comando di un manipolo di arditi cadeva da eroe sei giorni prima della Vittoria, questo mi fu sempre detto dai Podestà ai quali io mi rivolsi, giacché le varie autorità non se ne sono mai interessate". Il Podestà risponde il giorno seguente, dicendo che si dovrà attendere la fine del conflitto prima di poter procedere a cambi di denominazioni di vie. 

Il 15 gennaio 1944, due anni dopo l'ultima richiesta, Parilla torna a chiedere al Prefetto di poter vedere esaudire il suo desiderio: "troppe volte mi fu promesso che si sarebbe provveduto all'intestazione di una via [ad Angelo Parilla], ma non si mantenne mai tale promessa".
Il 20 luglio 1944 il Podestà scrive ad Antonio che "il provvedimento sarà attuato quanto prima, in occasione della revisione della Toponomastica di questa città".

Tuttavia, è solo con la delibera del 16 aprile 1959 che il desiderio di Antonio e la sua famiglia verrà esaudito, dando il nome dell'amato fratello Angelo a un nuovo viale del quartiere Valletta Paiolo.

 

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